Legno, ferro, plastica, segatura, stoffa e resti industriali di vario genere
"Tutto il paese è mondo"... remixando il conosciutissimo modo di dire, intendo sintetizzare cosa ho voluto esprimere con questa mia ultima creazione, dedicata a un'emergenza mondiale: l'opera dell'uomo che sfrutta il territorio, il nostro MONDO, senza pensare a un domani.

Partendo dalla Sardegna creo, attraverso la messa inscena dei disastri creati dall'uomo, un ponte con il resto della Terra.

Un luogo che perde identità in quanto uguale a tanti altri mondi, solo apparentemente lontani.

I protagonisti sono esseri umani infinitamente piccoli, quasi da trovare,
volutamente minuscoli rispetto alla gravità della  situazione da loro provocata che violentemente e severamente vengono allontanati, quasi come migranti,
dai luoghi che hanno abitato e devastato per tutto questo tempo.